venerdì 29 gennaio 2016

Uno zombie letterario - "Orgoglio e pregiudizio e zombie" Seth Grahame-Smith



E' cosa nota e universalmente riconosciuta che uno zombie in possesso di un cervello debba essere in cerca di un altro cervello.

Seth Grahame-Smith, Orgoglio epregiudizio e zombie, Casa Editrice Nord, 2009

Prima che qualcuno mi dica “ma è una parodia, non va preso sul serio” io rispondo, sì, lo so.

Di base, io amo le parodie, i rifacimenti letterari, i crossover, le riscritture moderne. Sono dell'idea che la letteratura sia fluida e che si presti a riscritture e rimaneggiamenti non perché l'originale sia vecchio e stantio, maperché un bel libro ha dentro di sé un potenziale (quasi)inesauribile – sto parlando con te, Sherlock Holmes– e sono sempre favorevole e aperta a questi esperimenti letterari.

Perciònon sto dicendo che il problema di Orgoglio e pregiudizio ezombie siano gli zombie. Sare istata una stupida a leggerlo. E' come se avessi cominciato a leggereun libro sul beluga concludendo che era noioso perché parlava solodei beluga. E grazie tante.

No,il vero problema di Orgoglio e pregiudizio e zombieè che non ci sono gli zombie! O meglio, sì, gli zombie ci sono.Fanno qualche apparizione sporadica per poi venire decapitati dallaspietata Elizabeth e ritornare nella terra, ma sono determinanti perla trama? No.

Orgoglio e pregiudizioalla mano – quello originale – Orgoglio e pregiudizio e zombie è una riscrittura quasi perfetta di quello della Austin. Scena per scena. I dialoghi poi sono copiati parola per parola, cosa che mi fa sospettare che l'autore non abbia neppure scritto il libro. Ha preso una versione ebook dell'originale e, di tanto in tanto, ci ha aggiunto qualche zombie posticcio a sbranare qualche povero servo.

Il risvolto di copertina ce lo vende come una “fedele” riscrittura e con questa scusa l'autore giustifica la totale mancanza di un lavoro proprio. Non esito a supporre che possa essere stato scritto in una notte o due, tanto è scarso il lavoro originale.

Se,come dichiara l'autore sulla nota biografica, era rimasto tanto deluso da Orgoglio e pregiudizio quando l'ha letto all'età di quattordici anni, per quale motivo copiarlo parola per parola, lucrando sulla prosa geniale e tagliente della Austin?

Dall’inizio alla fine del libro ho sperato in qualche colpo di scena. Ho sperato in qualche sottotrama originale, qualche scontro serio con gli zombie… insomma, qualcosa che giustificasse l'inserimento degli zombie. Ma a quanto pare gli zombie erano solamente una scusa per poter dichiarare questo libro una parodia e liberarsi da qualsiasi problema di copyright. Un’operazione commerciale, insomma, anche ben riuscita visto che ora l'autore starà navigando nei soldi fatti con uno sforzo irrisorio.

Gli unici due sviluppi originali (ve li dico così potete risparmiarvi di leggere il libro: se avete letto l'originale avete letto anche questo) sono l'idea che Charlotte sia stata infettata, e qualche scontro ninja tra Elizabette e Catherine de Bourgh. Ah e il fatto che alla fine del libro Wickham rimanga paralizzato. Fine.

La trama di Charlotte sembrava promettere bene. Mi aspettavo una scena in cui Charlotte avrebbe tentato di mangiare il pedante Collins ed Elizabeth avrebbe dovuto decapitarla – non prima di averla lasciata banchettare col cervello del chierico. Invece niente. La fine di Charlotte viene liquidata con una lettera di Collins in cui dice che è stata uccisa da lui stesso. Sì, inventarsi qualcosa sarebbe stato uno sforzo eccessivo, sia mai che il signor Seth Grahame-Smith si guadagni i soldi che questo libro gli ha fruttato.

Indefinitiva il problema di questo libro non è che è sgradevole da leggere. Il libro è molto bello, ma non per merito dell'autore. Non c'è nulla di originale, addirittura i dialoghi sono stati copiati quasi parola per parola, vendendo l'operazione di copia incolla come una “riscrittura fedele” il che mi porta a chiedermi quanto potrei guadagnare riscrivendo Il giovane Holden in alfabeto farfallino.

Il risultato di ciò è uno zombie letterario, un libro che sta in piedi– non grazie all'autore – e che si aggira senza apparente scopo se non quello di far leggere Orgoglio e pregiudizio a quei geni che lo definiscono “un libro da femmine” e che forse verranno attratti da un po' di sangue e budella.

L’unica nota positiva del libro è che ho avuto modo di rileggere Orgoglio e pregiudizio e di innamorarmi una seconda volta del libro, di Elizabeth e Darcy e capire quanto questo libro abbia ancora tanto da dare e quante riscritture potrebbero scaturirne – purché non diventi una vacca da latte; sì, parlo ancora di te Sherlock Holmes – possibilmente con qualcosa di nuovo e originale e non semplicemente qualche zombie che spunti ad minchiam.

(l’idea dell'alfabeto farfallino è mia)

Irene